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Tariffe pi? convenienti per le pompe di calore

19 Maggio 2010

L’Autorità per l'Energia (AEEG) agevola l’adozione domestica delle pompe di calore, a cominciare dalla rimozione delle penalizzazioni tariffarie legate al secondo contatore con tariffa BTA associato all’utilizzo di un impianto per la climatizzazione invernale. Riconoscendo infatti la diffusione di pompe di calore con funzione di riscaldamento degli ambienti quale soluzione energetica competitiva, utile ‘al conseguimento di obiettivi di risparmio di energia primaria, di incremento nell'utilizzo di energia rinnovabile e di contenimento delle emissioni climalteranti’, e dunque al raggiungimento dell’obiettivo europeo 20-20-20, l’Autorità ha varato lo scorso 19 aprile una nuova delibera (la n. 56/2010) con cui si rimuove il precedente limite di potenza disponibile a 3,3 Kw per l’installazione di un secondo punto di prelievo associato alla tariffa per usi diversi BTA (per cui si prevede un importo fisso per kWh intorno ai 11 centesimi a fronte di IVA agevolata al 10% per l’applicazione in ambito residenziale). La rimozione del limite di potenza tiene conto della precedente penalizzazione dell’utente per effetto dell’andamento progressivo della tariffa e dunque dell’applicazione di corrispettivi unitari più elevati, nonché all’ulteriore costo legato alla tariffa D3 per le utenze al di sopra dei 3,3 kW. Criteri che avrebbero reso poco vantaggiosa l’attivazione di una fornitura separata per l’alimentazione della pompa di calore in rapporto agli scaglioni sui consumi introdotti dal 1° gennaio 2009. Anche alla luce del recente orientamento dell'AEEG, volto a rimuovere gli ostacoli normativi ed economici sulla base del riconoscimento che ‘l'impiego di pompe di calore si mostra competitivo anche economicamente rispetto alla soluzione tradizionale basata sull'impiego di caldaie alimentate a gas, anche ad alto rendimento, in corrispondenza di elevati valori di fabbisogno termico abitativo ovvero di elevati consumi di energia primaria’, permane comunque per l'utente la necessità di valutare attentamente gli investimenti legati a spese di allaccio e canone d’uso in base a una simulazione preliminare basata sul reale fabbisogno dell’immobile.



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