Tra pochi giorni scatterà la caccia grossa ai proprietari che affittano in nero. Ci sono ancora due settimane per mettersi in regola, chi non lo farà va incontro a pesanti ripercussioni. Infatti i contribuenti che non hanno registrato i contratti di locazione, hanno dichiarato al fisco un affitto inferiore a quello incassato o hanno registrato contratti di comodato fittizio, hanno tempo fino al 6 giugno per regolarizzare la loro posizione fiscale.
Dopo tale data, oltre al pericolo di vedersi recapitare maxi-sanzioni, correranno il rischio di incassare un affitto alleggerito del 70-80%. L'obiettivo è quello far emergere mezzo milione di contratti in nero, che a Roma e Milano rappresentano il 40% delle locazioni. La stretta è frutto della nuova normativa sulla cosiddetta cedolare secca. Infatti il legislatore ha introdotto il classico metodo del bastone e della carota per convincere i proprietari immobiliari che è molto rischioso giocare a nascondino con il fisco. A tale scopo, ha concesso un breve periodo di riflessione ai contribuenti (60 giorni dalla sua entrata in vigore) per valutare se sia ancora conveniente nascondere i loro redditi da locazione.
Se il proprietario non si mette il regola dal 7 giugno sarà sufficiente che l'inquilino registri il contratto di locazione unilateralmente e il gioco è fatto. Scatterà, quindi, il cosiddetto affitto 'catastale' pari al triplo della rendita catastale dell'unità immobiliare. Di fatto si tratterà di un grande vantaggio per il locatario e di un forte danno per il padrone di casa.
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