I media italiani l'hanno subito ribatezzata la truffa immobiliare alla Tòtò in ricordo di un celebre film con protagonista il principe de Curtis in cui vendeva la Fontana di Trevi.
Sei italiani sono state arrestati dai carabinieri in varie parti d'Italia con l'accusa di truffa e falso. A Roma, vendevano - ad acquirenti ignari - case e appartamenti che non erano di loro proprietà.
Come facevano? Semplice. Affittavano gli appartamenti dai reali proprietari usando documenti contraffatti. Non appena in possesso dell'immobile locato lo mettevano in vendita a loro volta usando ovviamente altri documenti falsi in cui usavano le generalità dei reali proprietari.
In questo modo piazzavano immobili nella prestigiosa zona Parioli della capitale e riuscivano ad incassare la caparra o, in certi casi, l'intera cifra pari alla vendita.
I "nuovi proprietari", i truffati, prendevano possesso delle loro nuove case comprate in buona fede per restare in breve tempo senza niente (poiché la verità è venuta presto a galla). I truffatori scappavano col bottino.
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